Fobie Specifiche
Con il termine Fobia Specifica (o fobie semplici) viene definito un comportamento di evitamento condizionato dalla paura e in grado di interferire in maniera significativa con le normali attività dell’individuo. Tale condotta di evitamento è sovrastimata rispetto al pericolo effettivo e l’individuo ne riconosce l’irragionevolezza e l’eccessiva preoccupazione.
Le fobie specifiche sono sicuramente le forme più diffuse, ma non arrivano molto spesso all’osservazione dello psicologo, dato che le cose o le situazioni che portano ansia e disagio possono essere facilmente evitate senza grandi inconvenienti.

Ecco alcune delle fobie più diffuse:
- Acrofobia: paura delle altezze
- Agorafobia: paura dei luoghi pubblici
- Aracnofobia: paura dei ragni
- Aviofobia: intensa paura di volare
- Cinofobia: paura dei cani
- Claustrofobia: paura degli spazi chiusi
- Dismorfofobia: preoccupazione per un difetto, vero o presunto, nel proprio corpo.
- Emofobia: paura del sangue o delle ferite.
- Eritrofobia: paura di arrossire in pubblico.
- Gerontofobia: intensa paura di invecchiare.
- Glossofobia: intensa paura di parlare in pubblico (vedere anche Fobia Sociale).
- Ofidiofobia: intensa e incontrollata paura dei serpenti.
- Omofobia: paura delle persone omosessuali, di diventare omosessuale o di essere considerato tale.
- Patofobia: intensa ed incontrollata paura delle malattie, di ammalarsi.
- Rupofobia: paura dello sporco e di ciò che non è igienico.
- Sessuofobia: intensa ed incontrollata paura dei contatti sessuali e di tutto ciò che comportano.
- Sociofobia: paura intenza dei contatti sociali (vedere anche Fobia Sociale).
- Tanatofobia: paura ossessiva della morte.
- Toxofobia: intensa paura di essere avvelenati.
- Xenofobia: intensa ed incontrollata paura di ciò che è estraneo, inteso come persona o cultura. Si usa generalmente per indicare odio verso tutto ciò che è straniero.
- Zoofobia: intenza paura degli animali in generale.
Molto più invalidanti per il soggetto che soffre sono l’agorafobia (fobia degli spazi aperti) e la fobia sociale (timore nell’esporsi e confrontarsi con gli altri). Questi due disturbi d’ansia arrivano molto più spesso all’osservazione dello psicologo, proprio perché possono compromettere la vita sociale, lavorativa e relazionale del soggetto.
Bibliografia:
- Canestrari R., Godino A. (2007). La psicologia scientifica. Nuovo trattato di psicologia. Edizioni Clueb. Bologna.
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